Osservazioni
Si tratta di un oggetto della produzione artigianale colta, non soltanto per il materiale utilizzato (marmo anziché calcare locale), ma soprattuto per il linguaggio formale adottato, che si esprime nella ricercatezza della composizione, nell'iconografia delle figure, evidentemente desunte da cartoni, ma rese con certa plastica morbidezza e gusto naturalistico.
Braccesi e Veronese, pur non istituendo una correlazione tra l'ara votiva in esame e il fregio architettonico (Inv. n. 841) rinvenuto nella medesima area, ritengono che entrambi suggeriscano l'esistenza di spazi sacri importanti, cui si confarrebbero l'uso del marmo e la resa tecnico-formale dei due pezzi.
ll pezzo è stato inventariato all'interno del Catalogo Illustrato del Lapidario dal 1929 al 1978 (II Volume contenente nn. inv. da 620 a 950).