Osservazioni
Come precisa la Ghedini, il tipo di materiale e di monumento, la scelta del soggetto, lo stile del rilievo e la disposizione delle figure giustificano un accostamento tra quest'ara funeraria e l'ara votiva (Inv. nr. 248A), ma non nel senso che costituissero un unico monumento, come venne supposto inizialmente, tanto che le due are vennero disposte l'una (248A) sull'altra (248B) all'interno del lapidario,quanto, piuttosto, supponendo per entrambe la provenienza dalla stessa bottega, e forse anche dalla stessa mano. N.B. Il fatto che le due are qui menzionate siano state inizialmente considerate parte del medesimo monumento spinse i primi studiosi ad attribuire ai due pezzi lo stesso numero di inventario (248), come risulta all'interno dell'Inventario della raccolta lapidaria del Museo (Catalogo Illustrato del Lapidario dal 1897 al 1927). Al fine di ben distinguere i due pezzi si è deciso, in questa sede, di nominare le due are rispettivamente 248A e 248B.