Pilastrino con erma bifronte, ricavato da un unico blocco di granito.
Il pilastrino poggia su una base quadrangolare a gradini non molto regolari. Il soggetto rappresentato su entrambi i lati principali (A e B) corrisponde alla protome barbata di un satiro, al di sotto della quale si nota una riquadratura ottenuta attraverso una profonda incisione non molto regolare. Gli altri due lati risultano invece lisci e presentano ciascuno un foro di dimensioni ridotte.
Il volto sul lato A è meglio conservato rispetto al volto sul lato B, che sembra comunque ripetere i medesimi caratteri iconografici, salvo forse per la linea della bocca, più rilevata agli angoli, e per le ciocche laterali della barba, più corte e ripiegate ad S. I caratteri fisionomici dell'erma sono tipici di tanti satiri o sileni del tardo Ellenismo, poi copiati, rielaborati e riprodotti in numerose copie romane.
Ambito Culturale
Ambito romano
Cronologia
I sec. d.C. sec.
Materiale e Tecnica
Granito / scultura e incisione senza uso del trapano
Dimensioni
Altezza: 47,8 cm
Larghezza: 13,7 cm
Spessore: 14 cm
Larghezza e spessore si riferiscono alla base; sul fusto corrispondono rispettivamente a cm 11,7 e cm 12.
Collocazione
Museo Archeologico
sala VIII; settore 5
Inventario
842
Stato di conservazione
Parzialmente ricomposto
Osservazioni
Per quanto riguarda la destinazione d'uso dell'oggetto, F. Ghedini, escludendo fosse un'erma trapezofora o il sostegno di una statua, sembra condividere l'ipotesi di V. Galiazzo secondo cui il pilastrino costituisse un elemento del parapetto del ponte di S. Matteo. La presenza dei due fori laterali, forse funzionali all'appoggio di elementi di raccordo, confermerebbe tale teoria e, se così fosse, anche il piccolo foro sulla sommità e gli incassi che si vedono sui lati, all'altezzSa della fronte del satiro, sarebbero potuti servire a fissare qualche altro elemento di parapetto. ll pezzo è stato inventariato all'interno del Catalogo Illustrato del Lapidario dal 1929 al 1978 (II Volume contenente nn. inv. da 620 a 950).