La superficie del bronzetto ha una patina di colore verde chiaro. Ossidazioni e incrostazioni lo ricoprono interamente.
La figura femminile è riprodotta in posizione stante, frontale, con gambe e piedi strettamente accostati. Ai piedi indossa dei calzari con la punta rivolta verso l'alto; il chitone aderisce al corpo e lo copre sino alle caviglie. Il braccio desto è piegato a 90 gradi, protende la mano aperta, le dita sono semplicemente indicate con incisioni. Il braccio sinisto scende lungo la coscia flettendosi leggermente; la mano informe trattiene un lembo della veste, il cui orlo è decorato a rilievo e sottolineato da linee incise. La testa massiccia si imposta su un collo robusto; il volto ha dei lineamenti illeggibili: orecchie appena accentuate, occhio sinistro allungato, naso poco prominente, bocca non indicata. Sulla testa porta un copricapo a punta rilevato a cordoncino sulla fronte. Il dorso è coperto da una mantellina il cui bordo è decorato da una serie di circoletti incisi.
Ambito Culturale
Ambito etrusco-italico
Cronologia
V sec. a.C., inizio sec.
Materiale e Tecnica
Bronzo a fusione piena
Dimensioni
Altezza: 10 cm
Larghezza: 3,4 cm
Collocazione
Museo Archeologico
Sala II-bronzetti, vetrina 1
Stato di conservazione
Integro
Specifiche di reperimento
Rinvenuta a Gavello, nei pressi di Adria (Rovigo).
Osservazioni
La figurina faceva parte di un gruppetto di bronzi rinvenuti a Gavello: tra questi una statuetta di kouros offerente (ingr.88556), due korai (ingr. 88559 e ingr. 88558). La provenienza di questi reperti da Gavello è garantita dallo scopritore e venditore Giovanni Cremesini, ricercatore di antichità e antiquario di Rovigo noto per aver venduto al Museo Nazionale Atestino la statuetta in bronzo raffigurante Eracle.
La statuina è attribuibile ad un'officina adriese.
Rispetto alle korai nord etrusche che ripetono abbastanza fedelmente il tipo ionico-attico della devota, questo bronzetto si cratterizza per una maggiore plasticità; diversa è anche la posa del braccio e della mano destra: solitamente il pollice è divaricato dalle altre dita. In questo caso non vi sono incisioni a bulino che segnano il panneggio del chitone nè il classico motivo decorativo a zig-zag.