La superficie del bronzetto presenta una patina di colore verde chiaro con incrostazioni.
Il cavallo è fermo, con le zampe lievemente divaricate e portate in avanti. Sono sommariamente indicati anche gli zoccoli. Il corpo è lungo, con la groppa piatta, la coda corta e tesa obliquamente. La criniera è a cresta bassa; il muso è piccolo e tubolare, l'orecchio sinistro appuntito. Vi è una piccola protuberanza in corrispondenza della fronte, forse un residuo di fusione.
Il cavaliere in arcioni, con il busto molto lungo e inclinato all'indietro, ha le gambe molto corte, sono segnati anche i piedi, i quali aderiscono al corpo del cavallo. Le braccia sono aperte in fuori e forate all'estremità, per l'infissione di qualche attributo oggi mancante. La testa è molto allungata, il volto è quasi mostruoso: l'occhio destro è incavato, il naso ricurvo, il mento esageratamente pronunciato.
Ambito Culturale
Ambito veneto
Cronologia
V-IV sec. a.C. sec.
Materiale e Tecnica
Bronzo a fusione piena
Dimensioni
Altezza: 6,4 cm
Lunghezza: 5,5 cm
Larghezza: 3 cm
Collocazione
Museo Archeologico
Sala II-bronzetti, vetrina 4
Inventario
1080
Stato di conservazione
Integro
Specifiche di reperimento
Rinvenuto a Padova in via B. Ammannati nel 1950. A detta dello scopritore, il bronzetto si trovava nella cantina della sua abitazione ad una profondità di 1,50 m circa.
Osservazioni
Lo scopritore dichiarò che nell'orto della sua abitazione, durante uno scavo per piantare delle viti, furono trovati vent'anni prima, altri due o tre "cavallini simili" che andarono dispersi. Sembrerebbe che nel luogo vi fossero anche frammenti di ceramica e "una scheggia di marmo, con una lettera inscritta". Forse questo esemplare faceva parte di un deposito votivo, simile a quelli rinvenuti a Padova o in territorio padovano.