Al di sotto del ginocchio della gamba sinistra è ancora visibile la traccia di una saldatura moderna, mentre un pernetto di ottone è stato saldato sulla gamba sinistra per consentire il fissaggio della statuetta in una base.
La superficie presenta una patina verde chiaro con incrostazioni superficiali all'altezza del braccio destro, nell'elmo e nel volto.
La statuina avanza con la gamba sinistra vibrando la lancia con la mano destra sollevata all'altezza del capo; è rappresentata nuda con la gamba destra leggermente arretrata e flessa, mentre la sinistra è portata in avanti e forse era piegata al ginocchio. Il tronco è inclinato leggermente all'indietro, slanciato e ben proporzionato rispetto alle gambe. Nella parte anteriore sono appena accennati i pettorali, molto pronunciate invece sono le creste iliache; l'ombelico è reso con un puntino impresso. Nella parte posteriore si intuiscono appena le scapole, ben profonda è invece la linea della spina dorsale prolungata fino alle natiche. Le gambe lunghe e sottili sono rese da una robusta muscolatura. Le braccia sono rese semplicemente: il destro è sollevato quasi all'altezza della spalla e porta l'avambraccio all'insù con la mano chiusa, come se stesse afferrando una lancia; il sinistro è portato verso il basso, scostato dal corpo, con l'avambraccio posto in avanti come per tenere un attributo, forse uno scudo. La testa si imposta su un collo cilindrico; il volto giovanile è ovale, gli occhi allungati (il destro è deturpato nei dettagli), il naso regolare, la bocca piccola. Il capo è coperto da un elmo a calotta con orlo a gola e alto lòphos decorato sui due lati da fitti solchi trasversali incisi ad intervalli abbastanza regolari.
Ambito Culturale
Ambito etrusco settentrionale
Cronologia
IV sec. a.C. sec.
Materiale e Tecnica
Bronzo a fusione piena
Dimensioni
Altezza: 10,4 cm
Larghezza: 5,7 cm
Collocazione
Museo Archeologico
Sala II-bronzetti, vetrina 2
Inventario
1064
Stato di conservazione
Mutilo
Specifiche di reperimento
Provenienza sconosciuta.
Osservazioni
Il guerriero, nonostante lo stesso atteggiamento, si discosta molto dal tipo, diffuso nell'area umbro-sabellica e reso in modo molto schematico, del guerriero munito di elmo, scudo, corazza e lancia, di dimensioni e tipologia costanti, interpretato come immagine del dio Marte. Nel bronzetto c'è idea di movimento, è rappresentato in atteggiamento di larga spazialità e il modellato del corpo rispetta canoni che presuppongono una conoscenza dell' "arte colta". Il tipo di elmo deriva probabilmente da una foggia etrusca di IV sec. a.C., diffusosi con successive modifiche in Italia settentrionale, nel bacino danubiano e nell'Europa centrale. Non è facile istituire confronti con altre statuine per la combinazione di motivi di diversa matrice culturale. A proposito dell'elmo a calotta con orlo a gola, si può istituire un confronto con quello della statuetta conservata al Museo Gregoriano, il cui tipo è simile a quello offerto da Gerone di Siracusa allo Zeus di Olimpia, quale ex voto dopo la vittoria riportata sugli Etruschi nelle acque di Cuma.