Frammento lapideo di rilievo votivo ad Asclepio, scolpito su entrambi i lati.
Lato A: entro un campo delimitato a destra da un listello piatto, appena aggettante rispetto al fondo, e superiormente da una modanatura in parte liscia ed in parte decorata da ovoli abbastanza tondeggianti, si staglia una figura maschile barbata, identificabile con il dio Asclepio, avvolta in un himation e fratturata all'altezza dell'anca. Sullo sfondo, in alto a sinistra, si conserva parte di una tenaglia, al di sotto della quale, all'altezza del gomito sinistro della figura umana, vi è un listello piatto.
Lato B: costruzione in antis, sormontata da un timpano conservato solo per l'estremità dello spiovente sinistro, al di sopra del quale è visibile la parte anteriore di un galletto, e per una ridotta porzione del campo frontonale, entro cui si individua il termine di una figura, simile alla coda di una serpe. Tra le ante e il timpano si nota il battente di un'ampia porta, delimitato inferiormente e superiormente da due travi e sbarrato da due listelli incrociati. L'edificio doveva inserirsi entro un recinto, di cui si conserva la sommità di un muro oltre il quale è visibile un albero spoglio, su cui sta appollaiato un trampoliere. All'estremità superiore del rilievo si conserva oggi solo la decorazione a ovoli, ma in origine doveva esser presente anche il listello superiore liscio, tuttora visibile, invece, sul lato A.
Ambito Culturale
Ambito greco
Cronologia
IV secolo a.C., inizio sec.
Materiale e Tecnica
Marmo pentelico a grana fine / bassorilievo
Dimensioni
Altezza: 28 cm
Larghezza: 23,2 cm
Spessore: 7,1 cm
Si forniscono le misure massime corrispondenti alla faccia A. Per quanto riguarda la faccia B, le misure corrispettive sono: cm 26,3 (alt.), cm 21,7 (largh.). Lo spessore è invariato.
Collocazione
Museo Archeologico
sala VIII; settore 1
Inventario
14
Stato di conservazione
Mutilo
Specifiche di reperimento
Il frammento appartenne alla collezione veneta Queriniana e poi allo scultore Antonio Gradenigo, che lo donò al Museo Civico di Padova nel 1881.
Osservazioni
Interessante segnalare il confronto stringente tra questo rilievo ed un altro rilievo votivo ad Asclepio, ricomposto dal Walter a partire da quattro frammenti attualmente sparsi fra i musei di Londra (Museo Britannico) e Atene (Museo Nazionale). Si tratterebbe di due redazioni dello stesso monumento votivo dedicato da Telemachos in occasione della fondazione del santuario ateniese, eseguite a brevissima distanza tra loro, forse collocate ciascuna in un settore specifico del santuario. Delle due copie si conservano, oltre ai rilievi, anche il portarilievo e alcuni frammenti iscritti (per la copia Atene-Londra si tratta del portarilievo conservato al Museo Nazionale di Atene inv. 2491, iscriz. I.G., II, 4960c; per la copia di Padova si tratta invece del portarilievo conservato al Museo Nazionale di Atene inv. 2490, iscriz. I.G., II, 4960a, b). Il pezzo è stata inventariato all'interno del Catalogo Illustrato del Lapidario dal 1897 al 1927, ma non viene menzionato il lato B.