Osservazioni
Nel complesso si tratta di un lavoro di buona qualità, senza particolari divergenze nella resa del nudo e con un'impostazione sicura della tettonica; c'è una forza espressiva e una sensibilità nella resa del corpo infantile dell'eroe, il volto presenta una certa ricerca psicologica nell'espressione, seria e attenta, con lo sguardo rivolto in basso, verso i serpenti. Il bronzetto conserva indicazioni di uno stile orientato verso soluzioni coloristiche nel modellato carnoso, alcuni tratti, quali il leggero infossamento degli occhi e la capigliatura mossa, inducono a datare il reperto forse al I secolo d.C.
L'oggetto proviene da un'area occupata in epoca romana da strutture poste ai margini del corso fluviale del Meduacus. Eracle, ero semidivino, rivestì vari significati nell'antichità e, attestato nella tradizione iconografica già a partire dal V secolo a.C., divenne ben presto più popolare, soprattutto in epoca romana, venne spesso impiegato in contesti funerari.
Il pezzo è stato inventariato all'interno dell'Inventario Archeologico - Parte II. Il numero romano corrisponde alla vetrina di esposizione.