Bottiglia incolore, pasta trasparente. Presenta labbro non distinto con orlo tagliato e arrotondato, spalla quasi orizzontale con lieve depressione all'attacco con il collo, corpo globulare rastremato verso il fondo. ll collo è di media altezza e leggermente imbutiforme, mentre il fondo è apodo e a base concava. Il vetro, sottile, si inspessisce sul collo.
Si tratta forse di una forma intermedia tra il tipo 104a e il tipo 104b della Isings, caratteristiche che si riscontrano in un esemplare del gruppo A della Calvi. Rispetto al tipo 104a, infatti, la bottiglia si presenta apoda e dal collo più corto e leggermente imbutiforme. Il tipo 104b è invece apodo.
Ambito Culturale
Ambito occidentale (?)
Cronologia
III-IV secolo d.C. sec.
Materiale e Tecnica
Vetro / vetro soffiato a mano libera
Dimensioni
Altezza: 10,4 cm
Larghezza: 9 cm
Diametro: 3,1 cm
Diam. orlo: cm 3,1; diam. max.: cm 9.
Collocazione
Museo Archeologico
sala V; settore 8
Inventario
1527M
Stato di conservazione
Parzialmente ricomposto
Specifiche di reperimento
Provenienza da Monselice (PD)?
Osservazioni
Il tipo di bottiglia a ventre sferoidale o ovoidale, con collo a imbuto più o meno svasato che termina con il labbro tagliato e squadrato, è bene attestato in tutto il territorio dell'impero tra i vetri del III e IV secolo d.C. Come riporta Zampieri, Morin-Jean ne sottolinea l'origine orientale: molti esemplari simili provengono infatti dall'Egitto, da Cipro e dalla Palestina. Di contro, Giuseppina Borghetti ritiene che il tipo sia nato in un'officina occidentale in maniera autonoma rispetto al tipo attestato in Oriente. La forma 104b della Isings, una delle forme più comuni in Occidente nel corso del IV secolo d.C., si distingue infatti dagli esemplari orientali per alcuni dettagli morfologici. L'oggetto in esame, in particolare, trova più strette analogie con le bottiglie di Aquileia, Murano e Reims. La forma 104b ha avuto probabilmente una produzione nord-italica, come testimoniano gli esemplari noti in Lombardia e in Italia settentrionale. Il pezzo è stato inventariato all'interno dell'Inventario Cordenons 1900-1992 (Catalogo di Raccolte Archeologiche-Antichità preromane e romane).