Riproduzione in bronzo di un astragalo (parte delle ossa del piede umano e per analogia di quelle degli arti inferiori e posteriori degli animali, posto tra le ossa della volta del piede e la tenaglia tibioperonale), caratterizzato da una forma vagamente prismoide le cui facce opposte presentano una certa simmetria.
Ambito Culturale
Ambito romano, produzione locale
Cronologia
Epoca romana sec.
Materiale e Tecnica
Bronzo / fusione piena
Dimensioni
Altezza: 1,2 cm
Lunghezza: 2,3 cm
Larghezza: 1,5 cm
Collocazione
Museo Archeologico
sala V; settore 9
Inventario
395
Stato di conservazione
Intero
Osservazioni
Non è possibile indicare una cronologia precisa, essendo ignoto il contesto di rinvenimento. L'impiego di astragali è noto già dall'età del Ferro: essendo ricondotti alla sfera del sacro venivano utilizzati nel corso di particolari riti. In seguito nel mondo greco e poi romano assumono un significato di portafortuna e di strumento di gioco popolare (una volta attribuito un valore diverso a ciascuna delle facce, il gioco consisteva nel lanciare in aria quattro o cinque astragali tentando di riprenderli con il dorso della mano). Pare che gli astragali abbiano comunque manenuto un certo legame con la sacralità continuando a essere utilizzati come oggetti votivi e nei riti di fondazione delle case (ne sono noti anche alcuni dotati di anelli di sospensione e recanti iscrizioni).