Bottiglia (aryballos), incolore, pasta trasparente. Presenta bocca cilindrica a profilo lievemente inclinato verso l'interno, labbro tagliato irregolarmente e molato, corpo sferoidale leggermente rastremato verso il fondo apodo a base appena concava. Sotto l'orlo si nota una leggera incisione, mentre sulla massima espansione del corpo sono inicsi due solchi orizzontali, a cm 2,5 di distanza l'uno dall'altro.
Ambito Culturale
Ambito romano, officina occidentale, nord-italica?
Cronologia
II-III secolo d.C. sec.
Materiale e Tecnica
Vetro / vetro soffiato a mano libera
Dimensioni
Altezza: 8,8 cm
Diametro: 2,6 cm
Diam. orlo: cm 2,6; diam. max. cm: 7,6.
Collocazione
Museo Archeologico
sala V; settore 8
Inventario
672R; XIX-242
Stato di conservazione
Integro
Osservazioni
L'esemplare trova precisi riferimenti nel tipo Aγ della Calvi, un esemplare aquileiese è in particolare confrontabile per forma e dimensioni. Le incisioni orizzontali richiamano alla forma 41 di Morin-Jean, alla forma 103 della Isings, alla forma 93 della Goethert-Polaschek e alla forma AR154.1 del Rütti (per approfondimenti e altri confronti si veda Zampieri 1998, p. 24). L'aryballos rimanda a un tipo diffuso verso la fine del III e nel IV secolo d.C. e potrebbe costituire una variante a collo corto della bottiglia forma 203 della Isings, anche se il profilo del corpo e soprattutto la forma della bocca trovano, come già detto, strette analogie con l'aryballos tipo Aγ della Calvi. Il pezzo è stato inventariato all'interno dell'Inventario Archeologico - Parte II. Il numero romano corrisponde alla vetrina di esposizione. A. Vigoni segnala il n. inv. 672R come errato, esso tuttavia si ritrova all'interno dell'Inventario.