Stele funeraria, in trachite secondo la Ghedini, in pietra d'Aurisina secondo la Bassignano.
La forma della stele, rettangolare con timpano inserito, risulta una contaminazione tra il tipo architettonico e la semplice lastra ripartita: mancano, infatti, le colonne laterali di sostegno, ed epistilio e frontone sono completamente privi di consistenza plastica. Sul lato superiore si nota un incasso quadrangolare, probabilmente funzionale all'innesto di un acroterio. Per quanto riguarda l'apparato decorativo della stele, nel campo frontonale sono scolpiti a bassissimo rilievo, ma con tecnica estremamente accurata, scudi e teste di guerriero elmate, mentre nei triangoli frontonali risultano incise due figure, forse elementi di una medesima scena riferentesi all'attività militare del defunto: a sinistra, un cavaliere al galoppo col braccio destro teso all'indietro, a destra, una figura in piedi con la mano destra protesa in avanti e la sinistra, leggermente scostata dal corpo, reggente un'asta. Sulla sommità degli spioventi sono appena accennati due girali contrapposti.
Occupano la semplice nicchia rettangolare (h. cm 45, lungh. cm 67) i busti dei due Fannii, resecati prima dell'attacco delle spalla con una curva ellittica. Nonostante i volti siano completamente perduti, l'acconciatura a onde fitte, conservata alla sommità del capo, permette di riconoscere a sinistra il ritratto della defunta, cui è dunque riservato il posto d'onore, alla sua destra è invece visibile il ritratto di C. Fannius.
Nella parte inferiore della stele, entro una sobria cornice modanata a listelli paralleli, è incisa un'iscrizione.
Ambito Culturale
Ambito romano, produzione locale
Cronologia
Tra il 1 d.C. e il 25 d.C.
Materiale e Tecnica
Pietra di Aurisina / scultura a bassorilievo e incisione
Dimensioni
Altezza: 125 cm
Larghezza: 74 cm
Spessore: 25 cm
Collocazione
Museo Archeologico
sala IX; settore 27
Inventario
68
Stato di conservazione
Mutilo
Specifiche di reperimento
La provenienza della stele è sconosciuta.
Osservazioni
La stele è stata rinvenuta nell'area della necropoli settentrionale di Padova. Secondo il Mommsen (CIL V, 2951) essa si trovava infissa sul muro di una casa in prossimità della chiesa del Carmine, oppure presso la chiesa di San Giacomo, passò poi alla raccolta Bassani (famiglia Maggi da Bassano). La Bassignano riporta come un tempo il rilievo fosse infisso nella parete esterna di una casa nella zona dell'attuale palazzo Maldura, non distante dalla Basilica del Carmine, e come fu fatto poi togliere da Livio Maggi da Bassano, che la collocò nella collezione di famiglia. In base ai dati relativi alle modalità di acquisizione della stele, si può ipotizzare che essa provenga dalla necropoli settentrionale di Padova. Il pezzo è stato inventariato all'interno del Catalogo Illustrato del Lapidario dal 1897 al 1927.