Rilievo votivo di forma rettangolare, realizzato in marmo greco.
Il rilievo è incorniciato da un sottile listello, aggettante nella parte inferiore, che funge da base per la raffigurazione. A sinistra si nota la presenza di un dio barbato, avvolto in un ampio himation e seduto su una roccia incavata. Il braccio destro è sollevato in alto e piegato ad angolo retto, nell'atto di stringere lo scettro che doveva essere dipinto, mentre la mano sinistra, appoggiata sulle ginocchia, trattiene un oggetto rotondo, probabilmente una patera. Tale iconografia è comune alle immagini di Zeus Meilichios o Philios e di Asclepio. Di fronte al dio si nota un bimbo, accosciato sul terreno, completamente nudo e con le braccia tese verso l'alto. Ad occupare la porzione destra della lastra vi è poi una sequenza di offerenti, costituita da una figura maschile che protende il braccio destro verso il dio in un gesto allocutorio, da una giovinetta, avvolta nel mantello, ed infine da una donna, di cui si nota la mano destra alzata nel consueto gesto della preghiera. L'interpretazione della scena risulta complessa: il Traversari suggerisce si tratti di un'offerta votiva all'Agathodaimon, forse sotto le sembianze di Asklepios, e in tal senso la figura barbata e l'infante sarebbero la doppia ipostasia del dio Asklepios; né si può però escludere l'identificazione nella figura barbata di Plutone e nel bimbo di una qualche divinità ctonia.
Ambito Culturale
Ambito greco
Cronologia
V-IV secolo a.C., fine/inizio sec.
Materiale e Tecnica
Marmo greco / bassorilievo
Dimensioni
Altezza: 27 cm
Larghezza: 41 cm
Spessore: 5,2 cm
Collocazione
Museo Archeologico
sala VIII; settore 1
Stato di conservazione
Integro
Osservazioni
Sul retro il piano si presenta orizzontale ma grezzo e si notano due fori, probabilmente moderni.
ll pezzo è stato inventariato all'interno del Catalogo Illustrato del Lapidario dal 1929 al 1978 (II Volume contenente nn. inv. da 620 a 950).