Il bronzetto presenta una patina di colore verde chiaro con numerose incrostazioni distribuite su tutta la superficie.
Il devoto, a struttura quasi laminare, è in posizione frontale, stante sulla gamba destra, con la sinistra leggermente flessa. Il mantello scende dalla spalla sinistra avvolgendo il corpo, per essere poi riportato sulla stessa spalla, ricadendo con un lembo triangolare; la spalla destra e parte del petto restano scoperti. Il braccio destro probabilmente era portato verso l'esterno, mentre il sinistro era aderente al fianco e coperto dal mantello fino al polso (forse l'avambraccio era piegato in avanti e con la mano reggeva un attributo). La testa guarda un po' a destra ed è leggermente inclinata in avanti; è cinta da una corona a cinque foglie appuntite, ognuna delle quali è solcata da una nervatura. Il volto è piuttosto largo e i lineamenti confusi per la presenza di numerose incrostazioni.
Ambito Culturale
Ambito etrusco-italico
Cronologia
IV-III sec. a.C., fine/inizio sec.
Materiale e Tecnica
Bronzo a fusione piena
Dimensioni
Altezza: 7,4 cm
Larghezza: 2,6 cm
Collocazione
Museo Archeologico
Sala II-bronzetti, vetrina 2
Inventario
1077
Stato di conservazione
Mutilo
Specifiche di reperimento
Provenienza sconosciuta.
Osservazioni
Il bronzetto, simile a quello con inv. XX-23, si caratterizza per una maggiore attenzione per le parti anatomiche, per la cura dei dettagli della veste e dei capelli e per l'uso del bulino nelle pieghe della veste e nelle ciocche di capelli. Un'altra differenza riscontrata è nella parte posteriore che, in questo caso, risulta molto appiattita. La statuina riprende il tipo ellenistico dell'offerente a testa radiata e rientra nella tipologia assai diffusa nell'Italia centrale dal III sec. a.C. fino all'età imperiale. Molto spesso il corpo è appiattito, il braccio destro teso in avanti regge una focaccia, e un'altra viene retta dalla mano sinistra. In genere tiene però una patera nella destra e l'acerra nella sinistra, una specie di scrigno per grani d'incenso. Il tipo è rappresentato da numerosi esempleri provenienti da santuari etrusco-laziali del III-II sec- a.C.