Osservazioni
Il ritratto manifesta un'insistita e voluta idealizzazione del volto, reso a superfici morbidamente modulate dalla luce che trapassa da un piano all'altro.
Il gusto per l'idealizzazione e l'astrazione sembrano richiamare quello stile "tettonico-plastico" fiorito in ambiente nesiotico e microasiatico tra la fine del II e l'inizio del I secolo a.C., che coesiste in epoca augustea con il più diffuso classicismo accademico. Il pezzo di romano ha solo il soggetto, tanto che i confronti più stringenti si istituiscono con ritratti provenienti dalle province orientali dell'impero, in particolare con una testa rinvenuta ad Atene e con un ritratto da Coo. La Ghedini ritiene, pertanto, si tratti di un'opera greca, o quanto meno di artista greco, ancora tutta permeata delle tecniche ritrattistica della fine dell'Ellenismo. Zampieri riporta una provenienza del pezzo da Adria.
ll pezzo è stato inventariato all'interno del Catalogo Illustrato del Lapidario dal 1929 al 1978 (II Volume contenente nn. inv. da 620 a 950).