«La mia passione e la mania di possedere che n’è la conseguenza mi fecero fare indagini, ed incontrai relazioni in varie parti per procurarmi quello desiderato» Con queste parole, in una minuta di risposta alla lettera di Federico Schweitzer, amico numismatico, nel maggio del 1862, Nicola Bottacin descrisse la sua passione per l’arte, il suo essere collezionista e mecenate. Durante i numerosi viaggi di lavoro in diverse città d’Europa egli non perse occasione per recarsi da privati collezioni, per visitare botteghe d’antiquariato e frequentare case d’asta al fine di soddisfare la sua inclinazione che gli permise di raccogliere per la sua abitazione triestina un cospicuo numero di opere di generi differenti: bronzetti, vasi, cornici, armi, dipinti, sculture.