Medaglia con autoritratto dello scultore Andrea Briosco
Autore
Andrea Brisosco detto il Riccio
Dritto
Testa di Andrea Briosco a sinistra.
Rovescio
Albero spezzato con ramo frondoso alla base. Sopra una stella.
Cronologia
sec.
Materiale e Tecnica
BRONZO; FUSIONE
Dimensioni
Diametro: 50 cm
Inventario
Pad.121, depositi
Notizie storico-critiche
La medaglia riporta l’autoritratto dello scultore Andrea Briosco con la caratteristica capigliatura riccioluta, tratto fisionomico da cui deriva il soprannome di Riccio. Su questa stessa faccia la legenda, ANDREAS CRISPVS PATAVINVS AEREVM D[ivi] ANT[onii] CANDALABRVM F[ecit], ricorda e celebra, quasi come un epitaffio, l’arte dello scultore e in particolare la sua opera di maggior rilievo: il candelabro eseguito per Basilica del Santo. Sono molti gli autoritratti del Riccio che compaiono nelle sue opere, egli si cela tra le figure dei suoi bassorilievi ma si rende sempre riconoscibile per la folta capigliatura riccia, talvolta parzialmente coperta da un berretto. La formazione dell’artista nella bottega orafa del padre comprova l’abitudine a esprimersi in dimensioni ridotte e la predisposizione all’estrema accuratezza nei dettagli. Questo aspetto dell’abilità tecnica del Riccio permette di dubitare della sua mano nella resa non perfetta del rilievo e della fusione della medaglia. La legenda e il tipo del rovescio inducono ad attribuire l’opera alla scuola padovana: in particolare l’albero spezzato sembra indicare allegoricamente la morte dello scultore mentre il ramo con nuovi germogli alle sue radici indicherebbe i suoi discepoli. Tale significato viene inoltre enfatizzato dal motto OBSTANTE GENIO, a sottolineare come l’abilità artistica continui la sua opera nonostante i colpi avversi della fortuna. Lo stesso motto potrebbe però essere letto come celebrativo della conclusione dei lavori per il candelabro pasquale ostacolati dalla guerra contro la lega di Cambrai e datare quindi la medaglia al momento della consegna del candelabro alla Basilica del Santo nel 1516.