Il dorso, il fianco e la coscia destri del bronzetto sono deturpati da profonde corrosioni.
I particolari sono incisi a bulino.
Sotto il piede destro e sulla parte interna dell'avambraccio sinistro vi è un foro, eseguito in epoca moderna, per consentire l'applicazione di un puntello da fissare ad una base (in origine sembra che la dea non avesse nessun sostegno).
Gli occhi presentano la sclera in argento mentre le labbra sono ageminate in rame.
Bronzetto raffigurante Venere nuda con diadema semilunato, nell'atto di slacciarsi un sandalo.
La dea ha il busto chinato in avanti, è stante sulla gamba destra, mentre la sinistra è sollevata all'altezza del ginocchio. La spalla destra è portata in avanti e abbassata, il braccio destro è allungato verso il piede sinistro; l'altra spalla invece è arretrata, rialzata con omero teso orizzontalmente di fianco e avambraccio piegato in avanti. La mano è aperta con il palmo rivolto verso il basso.
La dea calza dei sandali, resi dalla sola suola; tra l'alluce e il secondo dito del piede sinistro si risconta però un forellino che lascia supporre la presenza di un laccio.
I dettagli anatomici del busto e degli arti sono resi con particolare cura.
La testa è girata verso destra e inclinata verso la spalla; il volto ovale ha mento piccolo, bocca sinuosa, leggermente aperta, naso dritto e occhi poco profondi. I capelli, sormontati da un diadema decorato con palmette incise a bulino, sono divisi da una scriminatura sulla fronte, si presentano a ciocche ondulate raccolte posteriormente in una crocchia, fissata da un cordoncino; due lunghe trecce scendono a coprire parzialmente le spalle.
Ambito Culturale
Ambito romano, da prototipo ellenistico
Cronologia
I-II secolo d.C. sec.
Materiale e Tecnica
Bronzo a fusione piena
Dimensioni
Altezza: 19,3 cm
Collocazione
Museo Archeologico
sala V; settore 3
Inventario
30
Stato di conservazione
Mutilo
Specifiche di reperimento
Provenienza: Rottanova, Cavarzere (Venezia), fondo Cestari.
Osservazioni
La Venere subì in passato delle operazioni di restauro di cui, in bibliografia, non sono specificati l'ente attuatore e la data di realizzazione. L'intervento ha comportato la rimozione della patina originale che copriva la statuetta. Per rimediare al danno si stesero sulla superficie grassi animali, cere miste a coloranti al fine di mascherare i danni provocati dalla pulitura. romana.