Lastra in trachite.
Campo epigrafico contornato da ampio listello, con cornice a listello e gola rovescia.
L'iscrizione funeraria ricorda Tito lestinio Augurino, quattuorviro giusdicente, carica paragonabile a quella attuale di sindaco. Era uno dei magistrati supremi della città, ai quali spettava principalmente il compito di convocare il Consiglio cittadino (ordo decurionum, ordine dei decurioni o senato), di presiedere alle assemblee popolari nelle quali venivano eletti i magistrati, di sovrintendere al culto pubblico, di dare in appalto e collaudare le opere pubbliche. Egli era stato inoltre amministratore delle finanze del municipio di Padova e, in qualità di prefetto dei fabbri, si era occupato del genio civile comunale e del genio militare statale.
Ambito Culturale
Ambito romano, produzione locale
Cronologia
I secolo d.C., seconda metà sec.
Materiale e Tecnica
Trachite / scultura e incisione
Dimensioni
Altezza: 87 cm
Larghezza: 152 cm
Spessore: 23 cm
Collocazione
Museo Archeologico
sala V; settore 5
Inventario
R.L. 543
Stato di conservazione
Mutilo
Osservazioni
Si ipotizza un legame di parentela di tale personaggio con la potente e famosa famiglia patavina degli Asconi, in particolare col nucleo contrassegnato dal cognome Sardo. Tito Iestino Augurino potrebbe infatti essere considerato il marito dell'Asconia Augurina, sacerdotessa addetta al culto di Domitilla, ed esser cognato quindi di C. Asconio Sardo, anch'egli quattuorviro giusdicente e prefetto dei fabbri, ricordato in un'iscrizione (CIL, V 2829, si veda scheda Inv. n. 18) consevata presso il Museo Archeologico patavino. Marito di Asconia Augurina potrebbe essere, in alternativa, l'Augurino menzionato nell'iscrizione CIL, V 2822 (si veda scheda Inv. n. R.L. 22). Il pezzo è stato inventariato all'interno del Catalogo Illustrato del Lapidario dal 1897 al 1927