Scalpello in ferro ad estremità a testa piatta e lama a ventaglio. La forma della testa fa pensare che non fosse dotato di manico ma che dovesse essere colpito direttamente sulla testa piatta, in questo caso per altro usurata, da un altro utensile.
Ambito Culturale
Ambito romano, produzione locale
Cronologia
Metà I secolo a.C. - metà I secolo d.C. sec.
Materiale e Tecnica
Ferro
Dimensioni
Lunghezza: 19 cm
Larghezza: 10 cm
Collocazione
Museo Archeologico
sala V; settore 9
Inventario
Ingr. 140807a
Stato di conservazione
Integro
Osservazioni
Si decide di distinguere i due attrezzi bronzei caratterizzati da medesimo numero di ingresso (Ingr. 140807) in 140807a per lo scalpello e 140807b per il vomere di aratro. Il pezzo è stato rinvenuto in uno scavo-sterro insieme ad altri otto strumenti in ferro (Ingr. nn. 140799, 140800, 140801, 140802, 140803, 140805, 140806, 140807), in un'area occupata in epoca romana da un insediamento abitativo-produttivo. L'attrezzo veniva utilizzato per lavorare il legno, in particolare per la rifinitura delle tavole nonché per ottenere scaglie e fogli sottili. Adatto probabilmente anche nella lavorazione di superfici curve, esso fu in uso sia in età medievale che in età più recente in svariati settori della carpenteria. Un esemplare simile è stato rinvenuto a Pompei.