Testa femminile in marmo.
Volto dall'ovale morbido e rotondeggiante, caratterizzato da un'espressione dolce e lievemente trasognata, accentuata dall'inclinazione della testa un po' piegata verso destra. Il collo, robusto e ben tornito, sottolinea la fresca giovinezza della fanciulla.
L'acconciatura è caratterizzata da capelli divisi da una scriminatura centrale, da cui si dipartono due bande lisce che formano sul davanti, dalle tempie alle orecchie, completamente coperte ad eccezione del lobo, tre file di fitti riccioli, segnati nel vortice da un foro, reso col trapano. Sul lato sinistro si nota una treccia, quasi illeggibile sulla destra. Si tratta di una variante dell'acconciatura comunemente detta di Agrippina, adottata da Agrippina Maggiore, da Agrippina Minore e da dame e private di epoca tiberiana e claudia.
Il bel ritratto si accosta stilisticamente a un ritratto funerario di fanciulla, forse Minatia Polla, e ancor di più alla cosiddetta Musa, entrambi i pezzi sono conservati al Museo Nazionale romano.
Per quanto riguarda la sua identificazione, F. Ghedini per ragioni iconografiche non appoggia l'ipotesi di C. Gasparotto secondo cui si tratterebbe di Agrippina Maggiore.
Ambito Culturale
Ambito romano, produzione locale
Cronologia
I secolo d.C., prima metà sec.
Materiale e Tecnica
Marmo / scultura e incisione, con uso di trapano corrente e scalpello
Dimensioni
Altezza: 32 cm
Larghezza: 25 cm
Spessore: 25 cm
Collocazione
Museo Archeologico
sala VI; settore 18
Stato di conservazione
Mutilo
Dati di scavo
Scavi per il Palazzo Municipale di Padova
1925
Rinvenuta nell'area del supposto tepidarium delle terme fluviali, insieme a materiale vario di importazione, tra cui lapidi funerarie.
Osservazioni
Posteriormente è infisso un gancio di ferro a forma di U.
Per tecnica e stile il ritratto rappresenta uno dei più cospicui esempi di arte colta a Padova.
Il pezzo è stato inventariato all'interno del Catalogo Illustrato del Lapidario dal 1897 al 1927.