Anforetta di colore blu chiaro, con anse blu intenso. Presenta orlo ribattuto internamente, con labbro a fascetta verticale, alto collo troncoconico non distinto, corpo piriforme, basso piede troncoconico a base concava, che è stato modellato durante la soffiatura. Le anse a bastoncello, fuse separatamente e applicate a caldo, sono impostate sulla spalla con attacco ingrossato e saldate sotto l'orlo con prolungamento sul collo.
Il tipo, di derivazione metallica, è riconducibile alla forma Isings 15.
Ambito Culturale
Ambito romano, italico-settentrionale e/o ticinese
Cronologia
Prima metà I secolo d.C.-prima metà II secolo d.C. sec.
Materiale e Tecnica
Vetro / vetro soffiato a mano libera
Dimensioni
Altezza: 16,4 cm
Diametro: 4,7 cm
Diam. orlo: cm 4,7; diam. max.: cm 8,3
Collocazione
Museo Archeologico
sala V; settore 8
Inventario
632R; XIX-258
Stato di conservazione
Parzialmente ricomposto
Osservazioni
Si tratta di un oggetto proveniente probabilmente da un contesto tombale, la cui tipologia è attestata nel Museo Civico di Padova anche in un altro caso (Zampieri 1998, p. 21 cat. 2). Il tipo degli amphoriskoi patavini sembra essere diffuso quasi esclusivamente nelle province occidentali dell'impero, soprattutto in Italia settentrionale, ragione per cui è ipotizzabile una manifattura norditalica o ticinese attiva tra la seconda metà del I secolo d.C. e la prima metà del secolo successivo (cronologia confermata da altri esemplari rinvenuti in precisi contesti tombali). Il pezzo è stato inventariato all'interno dell'Inventario Archeologico - Parte II. Il numero romano corrisponde alla vetrina di esposizione.