Gemma di forma ovale allungata e colore bianco con due bande azzurre nella porzione centrale e inferiore. Presenta al centro una figura virile.
Raffigurazione di satiro stante, con tirso e lagobolon, accanto ad un cratere. Il satiro è nudo, in piedi e in posizione frontale, ad eccezione del volto che è di profilo e rivolto verso sinistra. Il peso del corpo è sulla gamba sinistra, mentre la destra è flessa in avanti. Il volto è imberbe e di aspetto giovanile, secondo uno schema figurativo ripreso dalla tradizione ellenistica. Con la mano destra il satiro regge un lagobolon (bastone da lancio del cacciatore) e parte di una pelle animale, mentre con la sinistra un tirso (asta caratteristica di Bacco e dei partecipanti al suo corteggio) ornato di nastri. Nella porzione inferiore destra della gemma, accanto ai piedi del satiro, è raffigurato un cratere, altro elemento caratterisitco delle scene di corteggio bacchico e utilizzato come contenitore per mescere l'acqua e il vino.
Ambito Culturale
Ambito romano, italico
Cronologia
I secolo a.C., inizio sec.
Materiale e Tecnica
Agata semiopaca, zonata / incisione
Dimensioni
Altezza: 22 mm
Larghezza: 10,5 mm
Spessore: 2 mm
Collocazione
Museo Archeologico
XVIII
Stato di conservazione
Integro
Specifiche di reperimento
Donazione Piazza 1856
Osservazioni
Lo schema iconografico trova confronti con un'incisione su una gemma di provenienza aquileiese (cfr. SENA CHIESA 1966).