Gemma di forma ovale allungata e colore bianco con due bande azzurre nella porzione centrale e inferiore. Presenta al centro una figura virile.
Raffigurazione di satiro stante, con tirso e lagobolon, accanto ad un cratere. Il satiro è nudo, in piedi e in posizione frontale, ad eccezione del volto che è di profilo e rivolto verso sinistra. Il peso del corpo è sulla gamba sinistra, mentre la destra è flessa in avanti. Il volto è imberbe e di aspetto giovanile, secondo uno schema figurativo ripreso dalla tradizione ellenistica. Con la mano destra il satiro regge un lagobolon (bastone da lancio del cacciatore) e parte di una pelle animale, mentre con la sinistra un tirso (asta caratteristica di Bacco e dei partecipanti al suo corteggio) ornato di nastri. Nella porzione inferiore destra della gemma, accanto ai piedi del satiro, è raffigurato un cratere, altro elemento caratterisitco delle scene di corteggio bacchico e utilizzato come contenitore per mescere l'acqua e il vino.
Ambito Culturale
Ambito romano, italico
Cronologia
I secolo a.C., inizio sec.
Materiale e Tecnica
Agata semiopaca, zonata / incisione
Dimensioni
Altezza: 22 mm
Larghezza: 10,5 mm
Spessore: 2 mm
Collocazione
Museo Archeologico
XVIII
Inventario
51/244
Stato di conservazione
Integro
Specifiche di reperimento
Donazione Piazza 1856
Osservazioni
Lo schema iconografico trova confronti con un'incisione su una gemma di provenienza aquileiese (cfr. SENA CHIESA 1966).