Statuetta raffigurante un personaggio maschile stante, in posizione frontale, nudo. Corpo simmetrico; contrasto evidente tra parte alta del corpo, modellata in modo dettagliato e con resa naturalistica dei particolari, e la parte bassa, che si presenta come blocco massiccio di pietra squadrate sommariamente, con il solo sesso reso con cura. Gambe larghe e squadrate, piedi alti e massicci, dita appena accennate, cosce rese con muscolatura possente; braccia verticali lungo il busto, avambraccio piegato ad angolo acuto, mani a pugno; testa sferica, volto incorniciato da barba liscia, semilunata, copricapo a calotta, liscio, capelli fermati da una fascia intorno alla testa. Retro della figura reso in modo approssimativo.
Il tipo di acconciatura e la posizione stante lasciano ipotizzare che si tratti della raffigurazione di un Re-sacerdote, anche se la nudità suscita alcuni dubbi. Potrebbe trattarsi di una "nudità rituale". Probabilmente la statuetta apparteneva a un gruppo statuario, forse deposto in un tempio o raffigurante defunti particolari. Al gruppo dovevano appartenere anche gli altri 3 esemplari noti al mondo (2 conservati al Museo del Louvre, 1 al Museo dell'Università di Zurigo) tutti giunti in Europa dopo la metà del XIX secolo attraverso il mercato antiquario.
Ambito Culturale
Ambito mesopotamico - Uruk
Cronologia
IV millennio a.C., seconda metà sec.
Materiale e Tecnica
Pietra calcarea porosa / scultura a tutto tondo
Dimensioni
Altezza: 30 cm
Larghezza: 9,8 cm
Profondità: 6,7 cm
Collocazione
Museo Archeologico
sala XI
Inventario
XVII-119
Stato di conservazione
Ricomposto
Specifiche di reperimento
Statuetta raccolta tra le rovine di Ninive da Henry Bolognese, poi donata a Sante Zennaro nel 1860, che a sua volta nel 1872 la dona ad Antonio Fabris. Questi la dona infine al Museo nel 1876.
Osservazioni
Esemplare rarissimo.