Il soggetto del telero è legato alla celebrazione dei fratelli Soranzo. Infatti era prassi in uso fra i magistrati veneziani attivi in terraferma concludere il mandato facendo dono alla città ospite di un’opera commemorativa della carica ricoperta.
Jacopo era stato podestà di Padova dal 12 aprile 1569 al 12 aprile 1570; Giovanni dal 5 novembre 1589 al 21 luglio 1591. Entrambi nel 1584 avevano subito un processo per tradimento conclusosi con la condanna al confino del primo e l’assoluzione del secondo. Jacopo ottenne la revoca del confino a Capodistria nel 1586, ma tale condanna segnò la fine della sua carriera. La nomina a podestà di Padova determinò invece per Giovanni la ripresa dell’attività politica.
Nel dipinto, i fratelli Soranzo sono presentati al Cristo dai santi Prosdocimo e Antonio, protettori di Padova, raffigurata sullo sfondo dove si riconoscono la Basilica del Santo, quella di Santa Giustina, la Porta di Ponte Corvo e la Torre degli Anziani. Accanto ai rettori, una madre supplice e dolorante e un povero ignudo richiamano alla memoria due episodi di carestia avvenuti nel 1569 e nel 1589 cui seppe far fronte il buon governo di Jacopo e Giovanni, come testimonia l’iscrizione nella parte inferiore del telero. Nella rappresentazione il Cristo appare significativamente affiancato dalle allegorie della Giustizia e dell’Abbondanza raffigurate con i tradizionali attributi iconografici della bilancia e della cornucopia; mentre gli evangelisti Marco e Giovanni costituiscono un omaggio alla Serenissima e al committente dell’opera.
Autore
Jacopo Negretti detto Palma il Giovane
Cronologia
XVI, fine sec.
Materiale e Tecnica
Olio su tela
Dimensioni
Altezza: 232 cm
Larghezza: 555 cm
Stato di conservazione
Buono