La scena si svolge a Venezia in una delle stanze di Palazzo Barbarigo. Sono raffigurate due fanciulle, Cecilia e Contarina Barbarigo, insieme alla madre Caterina Sagredo e al precettore. Appeso alla parete c'è il ritratto del cardinale Gregorio Barbarigo, vescovo di Padova dal 1664 al 1697, anno della sua morte. Le fanciulle sono alle prese con mappe e misurazioni: qui è documentata una delle fasi salienti dell'educazione moderna in cui anche le donne si dedicano alle curiosità scientifiche. L'ironia di Pietro Longhi si può cogliere nella figura del maestro che sta rivolgendo occhiate alla scollatura di una delle due giovani.
Le sorelle Barbarigo furono "architette e donne di mondo, registe occulte di maneggi e diplomazie, abili promotrici di carriere politiche e non meno abili e maliziose interpreti di storie sentimentali", ma soprattutto "protagoniste culturali di prima grandezza". In particolare Contarina, l'ultima del ramo Barbarigo e sposata Donà delle Rose, finì i suoi anni (1804) nella villa di famiglia a Valsanzibio dopo una vita dedicata ai viaggi e al bel mondo. Colta e moderna era anche la madre Caterina Sagredo, lettrice assidua delle opere dell'illuminismo francese e interessata alla questione dell'educazione femminile.
Autore
Pietro Longhi
Cronologia
XVIII, metà sec.
Materiale e Tecnica
Olio su tela
Dimensioni
Altezza: 63 cm
Larghezza: 50 cm
Inventario
591
Stato di conservazione
Buono
Acquisizione
Legato