Calice con coppa conica e piede a disco rialzato, dipinto in smalti policromi. Opera del maestro vetraio muranese Vittorio Toso Borella (1878-1915)
da un punto di vista decorativo si ispira al vasto repertorio figurativo tardogotico e rinascimentale: da un lato, entro viluppi vegetali, le immagini di un leone e di un grifone, accompagnati dalle iscrizioni “Venezia” e “Griffon”; dall'altro, tra due delfini affrontati, il campanile di San Marco affiancato dalle date “1902” e “1912” (che si riferiscono rispettivamente al crollo del campanile, avvenuto il 14 luglio del 1902; e all'anno in cui fu ricostruito “come era, dove era”, secondo le disposizioni dell'allora Sindaco di Venezia, Filippo Grimani). Il particolare modello è noto anche come “calice del campanile”, in ricordo del frammento di bicchiere risalente al primo Rinascimento (oggi esposto al Museo d'Arte Vetraria di Murano) rinvenuto sotto le fondamenta della torre campanaria.
Autore
Vittorio Toso Borella
Ambito Culturale
Muranese (Vittorio Toso Borella)
Materiale e Tecnica
Vetro; smalti policromi
Dimensioni
Altezza: 14,2 cm
Stato di conservazione
Buono