Nel 1485 Guido Mazzoni, già affermato autore di Compianti su Cristo morto in terracotta dipinta, stipula un contratto con il priore di Sant’Antonio di Castello a Venezia per l’esecuzione di un “sepulcro” composto da otto figure a grandezza naturale.
Il gruppo, oggi ridotto a cinque sculture frammentarie (Cristo morto, Giovanni Evangelista, Maddalena, un'altra Maria e parte del tronco di Nicodemo), si trovava dietro una grata a sinistra dell’altare maggiore della chiesa di Sant’Antonio nel sestiere di Castello che venne demolita nei primi dell’Ottocento per far posto ai giardini pubblici progettati da Giannantonio Selva.
Cristo poggia su un cuscino finemente decorato con il simbolo dell'Agnus Dei e presenta le orbite gonfie, gli occhi semichiusi, il volto scavato con gli zigomi alti, il naso affilato, la bocca che lascia scoperta la chiostra dei denti e i capelli divisi in lunghe ciocche filamentose. Le tre lunghe spine, conficcate due sulle sopracciglia e una al lato di un occhio e ben visibili dal rigonfiamento della pelle, sono un'impressionante annotazione dal vero che doveva suscitare nei fedeli un effetto di empatia particolarmente profondo.
Autore
Guido Mazzoni
Cronologia
XV, ultimo quarto sec.
Materiale e Tecnica
Terracotta; tracce di policromia; tutto tondo
Dimensioni
Altezza: 35 cm
Larghezza: 55 cm
Profondità: 46 cm
Inventario
225
Stato di conservazione
Buono