L’Allegoria della fecondità (Il bagno di Venere) raffigura Venere languidamente abbandonata sulla riva del fiume mentre alle sue spalle c'è un gruppo di amorini che giocano. Uno di loro trae la dea dalle acque tramite una lenza improvvisata con una freccia e con una cordicella e così Venere diviene vittima del suo stesso potere. Il soggetto rientra nelle favole mitologiche frequentemente trattate da Carpioni, traduttore in ambito veneto del classicismo di Poussin.
Materiale e Tecnica
Olio su tela
Dimensioni
Altezza: 68 cm
Larghezza: 85 cm
Stato di conservazione
Buono