Portafrutta con bocca svasata e piede ad anello, filettato in vetro rosso. Interamente realizzato in filigrana a retorti, tecnica di lavorazione tra le più complesse messe a punto a Murano nel corso del XVI secolo. L’invenzione si deve alla bottega dei maestri Bernardo e Filippo Serena, registrata in un documento datato al 1527: consiste nella realizzazione di sottili canne in vetro cristallo, contenenti uno o più filamenti in vetro bianco lattimo opaco (o anche vetro di altri colori), variamente ritorti a spirale. Le canne vengono fuse insieme a caldo ottenendo una superficie piana, poi richiusa a cilindro con l’ausilio della canna da soffio; “strozzando” l’estremità aperta del cilindro con delle pinze (le cosiddette”borselle”, in gergo muranese) si ottiene così una massa vitrea chiusa, che potrà essere soffiata e modellata nella forma desiderata, secondo le consuete procedure.
Ambito Culturale
Muranese
Cronologia
XVII - XVIII, fine/inizio sec.
Materiale e Tecnica
Vetro rosso; filigrana a retorti; soffiatura
Dimensioni
Altezza: 10,6 cm
Diametro: 22 cm
Stato di conservazione
Buono