Nato a Padova il 4 aprile 1945, Elio Armano frequenta l’Istituto d’arte Pietro Selvatico. Si scrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia, vince una borsa di studio dell’Università di Padova, è allievo di Alberto Viani dal ‘65 al ‘69. Nel ‘67 l’Opera Bevilacqua La Masa lo premia per la scultura.

In quegli anni lavora come scenografo e costumista con il Teatro popolare di ricerca di Padova, produce una cospicua serie di gessi che saranno esposti in alcune mostre e successivamente distrutti. Più tardi si dedica a una serie di bronzi, alla litografia e all’incisione. Frequenta Tono Zancanaro, Augusto Murer, Andrea Zanzotto, Mario Rigoni Stern. Il suo impegno politico lo porta a diventare sindaco di Cadoneghe: nel piccolo comune padovano sviluppa l’interesse per architettura e urbanistica e accoglie molti protagonisti della vita culturale. In quel periodo riprende la sua attività di scultore, con i giardini e i paesaggi in terracotta e maiolica. Viene eletto consigliere alla Regione Veneto, diventa anche vicepresidente del Consiglio regionale. Dal ‘98 riprende a pieno titolo l’attività nella scultura, trasformando in studio la casa natia alla Stanga a Padova. Produce incessantemente terrecotte, sculture in ferro, legno, ceramica. Mostre importanti a Venezia, Feltre, Sorano, Pieve di Soligo, Teolo. Scopre anche Marrakech, i colori e gli stilemi dell’arte islamica lo influenzano.