Osservazioni
Lo schema figurativo conosce ampia diffusione nel mondo greco-romano. La protome di bue scarnificata, poco diffusa nel mondo greco, gode di grande fama nell'arte romana che apprezzava l'effetto decorativo che si poteva ottenere sfruttando l'intenso chiaroscuro del cranio bovino.
Probabilmente la lastra apparteneva ad un edificio pubblico, come parte di fregio architettonico o come decorazione di una balaustra.
Braccesi e Veronese, pur non istituendo una correlazione tra il fregio in esame e l'ara votiva con scena di sacrificio (Inv. n. 669) rinvenuta nella medesima area, ritengono che entrambi suggeriscano l'esistenza di spazi sacri importanti, cui si confarrebbero l'uso del marmo e la resa tecnico-formale dei due pezzi.
ll pezzo è stato inventariato all'interno del Catalogo Illustrato del Lapidario dal 1929 al 1978 (II Volume contenente nn. inv. da 620 a 950).