Osservazioni
Tale balsamario non trova riferimenti nella classificazione Isings e non ha sicuri confronti per stabilire una datazione precisa. Si tratta di un tipo riconducibile a forme attestate in area siriaco-palestinese dal IV al V secolo d.C. (la forma è, ad esempio, attestata in un caso a Modena, in ambito necropolare: Cerchi 1988, pp. 100-101, si veda anche la scheda di Donato Labate nel medesimo volume, p. 454 n. 348). Sembra conservare qualche traccia di decorazione a filo di vetro bianco, applicato a caldo a formare venature in rilievo. Questo tipo di decorazione è attestato su balsamari sia nell'area del Mediterraneo orientale sia in Occidente, dove compare su diverse forme databili per lo più al I secolo d.C. Fondo, orlo e profilo del corpo (quest'ultimo assimilabile a prodotti siriaco-palestinesi) dell'esemplare in esame suggeriscono una datazione più tarda.
Il pezzo è stato inventariato all'interno dell'Inventario Archeologico - Parte II. Il numero romano corrisponde alla vetrina di esposizione.